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Il liberalismo oggi

"Vorrei che coloro che si determinano al Partito Liberale facessero in quell'atto una seria meditazione su questo punto: che cioè il liberalismo ha una singolarità, che è l'unico partito di centro che si possa pensare. Per questa ragione esso non può dividersi in una sinistra e in una destra, che sarebbero due partiti non liberali. Naturalmente il Partito Liberale esaminerà e discuterà sempre provvedimenti di sinistra e di destra, di progresso e di conservazione , e ne adotterà gli uni e gli altri, e, se così piace, con maggior frequenza quelli del progresso che quelli della conservazione. Ma non può celare a se stesso quella verità, che la libertà si garantisce e si salva talora anche con provvedimenti conservatori, come tal'altra con provvedimenti arditi e persino audaci di progresso...."  Così Benedetto Croce descriveva il Partito liberale nei "Quaderni della critica".  La democrazia parlamentare aveva due elementi primari, la destra e la sinist...

Un paese di furboia

di Gianbattista Tagliani Q uali sono i tratti principali degli italiani agli occhi del resto del mondo?  Estro e genialità accompagnati da uno stile unico. I geni sono spesso contraddittori e gli italiani non sono da meno. Nel Conte di Carmagnola, Manzoni definendo una rivoluzione ha sottolineato come di rivoluzione non si possa parlare in assenza di spargimenti di sangue. Non ci può essere una vera evoluzione senza un processo catartico doloroso e sanguinario. La rivoluzione francese non s’è compiuta finchè la ghigliottina non ha reciso i legami con il pregresso. La rivoluzione maoista ha sostituito la ghigliottina ma ha seguito un percorso analogo, come la rivoluzione bolscevica o per essere più attuali la Libia o la Tunisia. Come se il sangue lavasse le colpe e permettesse una sorta di pacificazione collettiva.  Poi ci sono le rivoluzioni all’Italiana. Il sangue è solo metaforico ma è pur sempre sangue. L’anomalia sta nel fatto che a differenza degli altri casi ...

Il futuro di Twitter e Facebook

di Gianbattista Tagliani Poco dopo che abbiano iniziato ad essere quasi universalmente noti, tra gli italiani, Facebook e Twitter si evolvono, caratterizzandosi, e dunque differenziandosi ma al contempo relazionandosi ed integrandosi. E' di pochi giorni fa la notizia che Facebook introdurrà gli hashtag (#) twitteriani per identificare i temi e le news. Non si tratta solo di un adeguamento ad uno standard ormai consolidato di targare le keyword, da parte di Facebook, ma piuttosto di un passo in avanti, condiviso, verso la "specializzazione" dei network, finora rivali. Ha poco senso che ci siano piattaforme diverse, con funzionalità e potenzialità ben distinte che mirino allo stesso indefinito target. La prova di questo sono le oscillazioni "migratorie" del numero di utenti attivi tra un social e l'altro. Soprattuto quando si stanno diffondendo rapidamente applicazioni che permettono di gestire più account con un bot, un pannello di gestione centralizz...

Memento

di Gianbattista Tagliani Ai primi del 900 in Giappone fu introdotto una bizzarra procedura mirata al contenimento dei rischi d'incidente dovuti alla disattenzione; raccontare ad alta voce le proprie azioni e compiere un gesto, sempre lo stesso per mantenere l'attenzione sempre desta. Questa procedura è stata introdotta nel settore dei trasporti , delle ferrovie nello specifico. Troppi erano gli incidenti causati dalla disattenzione del conducente per non aver visto o non esser stato attento ai semafori. Da quel giorno dunque, in ogni stazione si ripete il rito. Quando si chiudono le porte ed il treno è pronto a muoversi, il conducente guarda il semaforo, lo punta con il dito e si ripete ad alta voce il colore della luce. Nel 94 uno studio dell'Istituto di Ricerca e Sviluppo delle Ferrovie nipponiche ha dimostrato che questa procedura ha ridotto dell'85% il rischio di incidenti.  Il rito, nella spiritualità, nell'industria, nello sport, nella politica, e potre...

Vita da cani

di Gianbattista Tagliani Oggi su La Stampa Nouriel Roubini ha sintetizzato le proprie perplessità sulle chance che il premier incaricato Enrico Letta sia in grado di formare e guidare un governo che realizzerà il pacchetto di riforme in agenda, definendo Letta, ostaggio di Berslusconi, cecchino in attesa del momento più propizio per far fuori l'inquilino di Palazzo Chigi, andare subito al voto (forte di un PD allo sbando) e "restaurarsi", lui, a Chigi. Il giorno del l'elezione bis di Napolitano il PD Fassina é stato oggetto di un lancio di monetine di craxiana memoria. Oggi, 25 Aprile 2013, sul Foglio Luca Sofri racconta la storia di Antonello Giacomelli del PD, criticato dallo stesso Sofri per qualcosa postato online, che resosi conto del dibattito che s'é innescato dopo la critica ricevuta, ha finito per esser travolto dall'onda avendo invano cercato di rispondere a tutti su tutto. Pochi giorni fa Dario Franceschini é stato verbalmente aggredito e...

Inglorious bastard. La fine di Grillo

di Gianbattista Tagliani @gian2910 L'elezione di Giorgio Napolitano per un secondo mandato al Quirinale segna la fine di Beppe Grillo come leader credibile e riconosciuto del Movimento 5 Stelle. Dal giorno delle politiche, in cui ha registrato un risultato cospicuo, per quanto favorito da un massiccio astensionismo, la leadership del movimento s'è progressivamente auto esclusa. Il tutto nasce da un errore iniziale, irrimediabile nel breve termine, poi ripetuto una volta (lungo il processo di autolesionismo di cui sopra) e ripetuto di nuovo in questi giorni di votazioni per il Quirinale. Il web è una risorsa infinta di idee e soluzioni, oltre ad avere un potere aggregatore che ridicolizza i media tradizionali, ma non è un luogo per Guru proprio per la sua natura indipendente e universale. Il riferimento è chiaramente a Casaleggio, ispiratore degli strali Grilliani.  Il peccato originale è stata l'applicazione superficiale e sbrigativa del dirompente (in un contest...

Traditional media Vs Social media: "Tradisocial" media? (pt.4)

di Gianbattista Tagliani Per completare il quadro sul mondo social visto dall’Italia, dopo aver   ascoltato il punto di vista della TV (Laura Riccetti TG5), della Radio (Giorgio Zanchini Radio3) e il punto degli operatori economici (Marco barbieri INPS) chiudiamo con le news più tradizionali; stampa in edicola ed agenzie. Abbiamo ascoltato Victor Simpson, direttore del desk romano di Associated Press. Victor Simpson; nel mondo di oggi non si può pensare di fare a meno dei social network. Se lo si facesse, rimanere fuori contesto,   più che un rischio sarebbe una certezza . Per questo AP è attiva e molto attenta sia a Twitter che a Facebook. Quanto a come vengano inquadrati anche io avrei difficoltà a scegliere tra la veste di fonte o di aggregatore di feedback.   In uno scenario di guerra o comunque di agitazione popolare, il valore di fonte è indiscutibile per quanto sia anche potenzialmente pericoloso in termini   di credibilità. Per questo AP ci...