Passa ai contenuti principali

Il futuro di Twitter e Facebook

di Gianbattista Tagliani


Poco dopo che abbiano iniziato ad essere quasi universalmente noti, tra gli italiani, Facebook e Twitter si evolvono, caratterizzandosi, e dunque differenziandosi ma al contempo relazionandosi ed integrandosi. E' di pochi giorni fa la notizia che Facebook introdurrà gli hashtag (#) twitteriani per identificare i temi e le news. Non si tratta solo di un adeguamento ad uno standard ormai consolidato di targare le keyword, da parte di Facebook, ma piuttosto di un passo in avanti, condiviso, verso la "specializzazione" dei network, finora rivali. Ha poco senso che ci siano piattaforme diverse, con funzionalità e potenzialità ben distinte che mirino allo stesso indefinito target. La prova di questo sono le oscillazioni "migratorie" del numero di utenti attivi tra un social e l'altro. Soprattuto quando si stanno diffondendo rapidamente applicazioni che permettono di gestire più account con un bot, un pannello di gestione centralizzato che distribuisce quanto si voglia comunicare su tutte le piattaforme, ottimizzando il formato di pubblicazione.
Facebook recentemente ha reso noto l'algoritmo che determina l'ordine di visualizzazione sulla propria bacheca dei contenuti pubblicati dai nostri amici. Un preciso ordine gerarchico dei tipi di post determina  cosa sia, per noi,  prioritario visualizzare. Questa gerarchia non dipende solo da un'analisi dei comportamenti degli utenti (un indice è relativo alla caducità/obsolescenza di post, un altro alla frequenza di interazioni tra utenti) ma da un indice di importanza che Facebook attribuisce ai contenuti. Si chiama Edge Rank. Foto e video sono i contenuti più preziosi, seguiti da link ed in coda i messaggi testuali.
Si può facilmente immaginare la logica della scelta di Facebook. Il social di Zuckerberg non impone vincoli di dimensione e/o formato dei contenuti che diffonde. Twitter invece impone i 140 caratteri, e privilegia le parole alle immagini, fisse o dinamiche. 
E' dunque il primo passo di un percorso evolutivo che porterà Facebook a diventare una versione 2.0 del cassettone dove si conservano foto e ricordi, impreziosito dalla possibilità di condividerle col mondo mentre il network dei cinguettii si sta connotando come piattaforma universale di condivisione di news. Blogmeter ha reso noti i dati sull'utenza dei vari social network e l'unico che è in calo è proprio Twitter. Questo perchè è il meno comodo e adatto per divulgare foto e video e soprattutto per curiosare nelle vite altrui, cosa che invece è il punto di forza di Facebook. 
Google e Linkedin sono considerati social di settore, e proprio loro hanno, forse inconsapevolmente interpretato questa tendenza evolutiva prima di tutti.

Commenti

Post popolari in questo blog

Addolcire le pillole (New link 10/10/13)

di Gianbattista Tagliani @gian2910 I l 26 Settembre scorso il quotidiano britannico The Guardian ha pubblicato per mano di Ben Quinn un'indiscrezione su un cambio di strategia mediatica del Ministero della Difesa di sua Maestà la Regina. Il primo passo sarà quello di moderare il profilo cerimoniale del rientro delle salme dei caduti in azione nei vari scenari dove le forze armate inglesi sono coinvolte. La seconda proposta suona come un'imbeccata dei cugini USA: graduale disimpegno di forze regolari e maggior coinvolgimento di contractors, veicoli privi di insegne e forze speciali. Un thinktank del Ministero della Difesa infatti avrebbe evidenziato come l'opinione pubblica sia meno turbata in caso di vittime tra i reparti d'elite o tra mercenari. Le prime reazioni da parte delle famiglie dei caduti sono state piuttosto aspre; Deborah Allbutt, moglie di Stephen caduto sotto fuoco amico, nel 2003 in Iraq ha bollato il new deal mediatico inglese come "nasconde...

L'Unità è il nostro giornale

29 Luglio 2014 di Gianbattista Tagliani @gian2910 Sull'homepage del Corriere della Sera online, di oggi 29 Luglio 2014 Manuele Bonaccorsi aggiorna i lettori sulla vicenda della messa in liquidazione de L'Unità testata storica del PCI prima e DS poi, fondata da Antonio Gramsci.  Bonaccorsi riporta la notizia che nei giorni scorsi il tribunale civile di Roma ha emesso tre ingiunzioni di pagamento per una somma complessiva di circa € 110 milioni (al netto degli interessi di mora) a favore di alcune banche (BNL, Intesa San Paolo e Banca Popolare).  Il "debitore"destinatario delle ingiunzioni? Palazzo Chigi. Non ci sarebbe alcuna notizia se non fosse che il debito da sanare non è stato prodotto dal Governo ma dalla testata fondata da Gramsci. Palazzo Chigi è incappato in quest'inattesa grana in ragione di un provvedimento promulgato del governo presieduto da Romano Prodi nel 1998. Fino a quella data lo stato era garante dei debiti della testata ma dopo quell...

French press limitless....unlike Fox news

22 Gennaio 2015 di Gianbattista Tagliani @gian2910 One of today's top news is that Paris' Mayor Anne Hidalgo is about to sue Fox News. Why?  The American network, covering Paris terrorist attacks, while citing urban areas inhabited mainly by immigrants in a precarious economic condition, used terms as the "no-go" zone. "When we're insulted, and when we've had an image, then I think we'll have to sue, I think we'll have to go to court, in order to have these words removed. The image of Paris has been prejudiced, and the honor of Paris has been prejudiced." is what the mayor said to CNN's Christiane Amanpour.   If what Mayor Hidalgo announced will actually be pursued wouldn't it be a paradox? Right after peace was restored, as a result of such an intense emotional shock, most of Europeans felt the urge to shout their belief in an untouchable freedom of speech. Whatever Charlie Hebdo might have published is nothing but freedo...