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Visualizzazione dei post da giugno, 2013

Il liberalismo oggi

"Vorrei che coloro che si determinano al Partito Liberale facessero in quell'atto una seria meditazione su questo punto: che cioè il liberalismo ha una singolarità, che è l'unico partito di centro che si possa pensare. Per questa ragione esso non può dividersi in una sinistra e in una destra, che sarebbero due partiti non liberali. Naturalmente il Partito Liberale esaminerà e discuterà sempre provvedimenti di sinistra e di destra, di progresso e di conservazione , e ne adotterà gli uni e gli altri, e, se così piace, con maggior frequenza quelli del progresso che quelli della conservazione. Ma non può celare a se stesso quella verità, che la libertà si garantisce e si salva talora anche con provvedimenti conservatori, come tal'altra con provvedimenti arditi e persino audaci di progresso...."  Così Benedetto Croce descriveva il Partito liberale nei "Quaderni della critica".  La democrazia parlamentare aveva due elementi primari, la destra e la sinist

Un paese di furboia

di Gianbattista Tagliani Q uali sono i tratti principali degli italiani agli occhi del resto del mondo?  Estro e genialità accompagnati da uno stile unico. I geni sono spesso contraddittori e gli italiani non sono da meno. Nel Conte di Carmagnola, Manzoni definendo una rivoluzione ha sottolineato come di rivoluzione non si possa parlare in assenza di spargimenti di sangue. Non ci può essere una vera evoluzione senza un processo catartico doloroso e sanguinario. La rivoluzione francese non s’è compiuta finchè la ghigliottina non ha reciso i legami con il pregresso. La rivoluzione maoista ha sostituito la ghigliottina ma ha seguito un percorso analogo, come la rivoluzione bolscevica o per essere più attuali la Libia o la Tunisia. Come se il sangue lavasse le colpe e permettesse una sorta di pacificazione collettiva.  Poi ci sono le rivoluzioni all’Italiana. Il sangue è solo metaforico ma è pur sempre sangue. L’anomalia sta nel fatto che a differenza degli altri casi citati, l

Il futuro di Twitter e Facebook

di Gianbattista Tagliani Poco dopo che abbiano iniziato ad essere quasi universalmente noti, tra gli italiani, Facebook e Twitter si evolvono, caratterizzandosi, e dunque differenziandosi ma al contempo relazionandosi ed integrandosi. E' di pochi giorni fa la notizia che Facebook introdurrà gli hashtag (#) twitteriani per identificare i temi e le news. Non si tratta solo di un adeguamento ad uno standard ormai consolidato di targare le keyword, da parte di Facebook, ma piuttosto di un passo in avanti, condiviso, verso la "specializzazione" dei network, finora rivali. Ha poco senso che ci siano piattaforme diverse, con funzionalità e potenzialità ben distinte che mirino allo stesso indefinito target. La prova di questo sono le oscillazioni "migratorie" del numero di utenti attivi tra un social e l'altro. Soprattuto quando si stanno diffondendo rapidamente applicazioni che permettono di gestire più account con un bot, un pannello di gestione centralizz