di Gianbattista Tagliani @gian2910 18 Ottobre 2013 L'Italia è un paese di santi, poeti e navigatori, s'è sempre detto. Di recente però i Santi sono in ferie, i poeti sono in autogestione a scuola e i navigatori hanno i sigilli d'Equitalia sulle barche per cui che ci resta? Gli invidiosi. Difficile identificarne alcuni rispetto alla massa. Anche Dante nel 13 esimo canto del Purgatorio si rivolge a Sapìa, figura che ancora oggi non risulta facile identificare. Forse la scelta di Sapìa è stata voluta proprio per non dare un solo volto all'invidia. Gli italiani sono, mediamente, tutti invidiosi. Ricorderete qualche anno fa che diverse città hanno ospitato dei manifesti politici che recitavano: "Anche i ricchi piangano". Ricorderete anche un detto: quello che è tuo è mio e quello che è mio, è mio, attribuito ai comunisti all'italiana. Potrei citarne all'infinito di "prove circostanziate" dell'invidia cronica della gens italica. L...