Passa ai contenuti principali

Traditional media Vs Social media: "Tradisocial" media? (pt.3)


di Gianbattista Tagliani


Inquadrare i fenomeni Facebook e Twitter sembra impresa sempre più ardua.
Laura Riccetti e Giorgio Zanchini hanno riflettuto, raccontato aneddoti, rappresentato le loro percezioni, personali e professionali ma hanno dato risposte uguali e diverse al contempo. 

Al di là delle esperienze personali non c’è un “metodo unico” nell’approach agli stessi, nel loro utilizzo o nel modo di fruirne. 
Sono sia fonte che aggregatore di feedback. 
Vengono consultati in modo indiscriminato ma anche filtrando gli opinion leaders dalla vox populi. Questo in radio e in tv.

E per operatori economici come Marco Barbieri, stratega della comunicazione INPS?

 
Marco Barbieri; premetterei anche io che sono scettico e diffidente della componente modaiola dei social network. Ne vivo altri aspetti. E l’Istituto è presente ed attivo quanto attento e sensibile al fenomeno. Abbiamo 4 pagine tematiche su FB e monitoriamo tutti i post pubblicati. Abbiamo debuttato anche su Youtube e, per fare un esempio, il dato “numero di visualizzazioni” è uno degli indici di gradimento della nostra comunicazione.

 
Si può attribuire ai due social network una connotazione unica e chiara, fonte o aggregatore di feedback?

 
Marco Barbieri; il mio, è il punto di vista del comunicatore per cui rispondo in veste di attore piuttosto che di utente. Questo anche perché online, sono i soggetti istituzionali come l’INPS ad avere reale capacità d’informare, tanto che quando si parla di noi, si tratta quasi di solo critica ed opinioni. Come utenti in ogni caso non siamo impreparati. Un’agenzia/osservatorio monitora per nostro conto non solo i social network ma anche blog, siti specializzati, in altre parole tutto quello che il web diffonde sull’istituto. Il sistema informativo ha aggiornato il modello ma non il paradigma. Esiste un rapporto diretto, da anni, tra fonti istituzionali e notizie, di cui il web ha aggiornato le modalità d'accesso.

 
Occhi aperti su tutto il fenomeno o seguire indicatori particolari?

 
Marco Barbieri; come e forse più, che per gli altri media, l'autorevolezza di chi comunica é fondamentale. Prestigio e credibilità delle fonti tradizionali sono conosciuti e facilmente riconoscibili. Del web, soprattutto in Italia, si sa relativamente poco. Non é un mistero che molta dell'informazione "indipendente" online esista grazie ad un mecenate "istituzionale", come Matteo Arpe per Lettera 43. Attenzione però: a volte il mecenate é davvero tale ma talvolta é anche un soggetto interessato ad un obiettivo. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Italy's weakness

16 Ottobre 2014 di Gianbattista Tagliani @gian2910 This short post is meant to offer the most realistic idea of why Italy is an exception if compared to modern democracies.   Professor Gianfranco Pasquino, one of Italy’s most important political experts, explains the concept of democracy while answering to a mail sent to Coffee Break a political morning show aired by La7.  “Democracy is exactly where everybody has the right to express himself and where “somebody”, at last,  shall summarize and find the proper compromise within each position. A popular vote will then eventually approve the choice of who’s in charge.” In other words ideologies, political parties and the act of voting itself  are meaningless. Everybody is a “legislator” and everybody, even if expression of a micro minority, shall have the power to oppose or even to block  any majority’s initiative.  Why, then, should a candidate or a party aim to obtain the majority of voter’s consensus?  Gianfran

A domanda risponde. Un plauso al Ministro Bonino

29 Ottobre 2013 di Gianbattista Tagliani @gian2910 Oggi 29 Ottobre sul sito di Repubblica è stata pubblicata un'intervista al Ministro Bonino. Emma Bonino si trova a Milano per la presentazione Centro Euro Mediterraneo per le PMI (Fondazione EMDC). Incontrando la stampa si è sentita subito rivolgere delle domande sul Datagate. ( vedi vdeo ). Il Ministro ha correttamente e doverosamente precisato che non è materia di sua competenza ma della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Copasir e dei Servizi. Ha commentato i recenti sviluppi auspicando una soluzione rapida non solo nell'interesse dei soggetti spiati ma anche e soprattutto degli amici/alleati USA. Non appena un altro cronista ha incalzato il Ministro sul tema con altre domande la Bonino ha cortesemente quanto fermamente ribadito che le domande a cui avrebbe risposto sarebbero state solo quelle per le quali fosse stata competente ed in grado di fornire risposte adeguate. Piuttosto evidente è apparso lo sconforto

Interrogativi sulla Cancellieri

19 Novembre 2013 di Gianbattista Tagliani @gian2910 Ma perché Letta e Napolitano blindano Cancellieri? Non é un atto politico nei confronti del governo la sfiducia. La contestata inopportunità del ministro non ha rilevanza politica reale, se non in un paese di quaccheri, non in senso metaforico, in senso stretto. Per cui mi viene spontaneo pensare che se Premier e Presidente della Repubblica ci mettono la faccia con tanta determinazione, questo sia perché la Cancellieri é una fuoriclasse, una di cui non puoi fare a meno per realizzare il tuo piano. Però nessuno lo dice in modo particolarmente netto e chiaro. Certo, in quest'era di Inquisizione 2.0 non ci si deve esporre troppo sennò ci si compromette (Cancellieri insegna per l'appunto). Quindi, malizioso, fantastico su "altro". In ogni caso, mi spiacerebbe se non si votasse una sfiducia perché sarebbe l'occasione di un evento storico per l'Italia...un precedente per il futuro. La prima volta in cui