di Gianbattista Tagliani
Ai primi del 900 in Giappone fu introdotto una bizzarra procedura mirata al contenimento dei rischi d'incidente dovuti alla disattenzione; raccontare ad alta voce le proprie azioni e compiere un gesto, sempre lo stesso per mantenere l'attenzione sempre desta. Questa procedura è stata introdotta nel settore dei trasporti , delle ferrovie nello specifico. Troppi erano gli incidenti causati dalla disattenzione del conducente per non aver visto o non esser stato attento ai semafori. Da quel giorno dunque, in ogni stazione si ripete il rito. Quando si chiudono le porte ed il treno è pronto a muoversi, il conducente guarda il semaforo, lo punta con il dito e si ripete ad alta voce il colore della luce. Nel 94 uno studio dell'Istituto di Ricerca e Sviluppo delle Ferrovie nipponiche ha dimostrato che questa procedura ha ridotto dell'85% il rischio di incidenti.
Il rito, nella spiritualità, nell'industria, nello sport, nella politica, e potrei continuare all'infinito, è l'imprescindibile strumento per ottenere la massima concentrazione e devozione allo scopo. E' stato un gesto simbolicamente molto importante quello del Premier Letta e del Presidente Napolitano, di non voler interrompere la cerimonia del giuramento del governo e del brindisi successivo. Il Governo deve essere concentrato e devoto, senza riserve, al proprio mandato. A chi rifiuta il rito, nell'accezione appena precisata, a chi lo demonizza o più italicamente, irride, si risponda così. Devozione e concentrazione esaltano le capacità dell'uomo. Ira e sarcasmo rendono l'individuo ed ancor più la collettività, prede dell'elementarietà della nostra natura di mammiferi "socializzanti".
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