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Il parlamento immutato

di Gianbattista Tagliani @gian2910

3 Ottobre 2013
« Dame gentili non più sospiri;
tutti gli amanti sono incostanti;
un piede in terra un altro in mare,
non sospirate, fateli andare.
E in ogni guisa fra giochi e risa
mutate l’intimo vostro rovello
in un ironico bel ritornello.
Trallerallera, trallalallà. »
E' un passo dell'opera Shakespeariana "Molto Rumore per Nulla", ma dopo la sventata crisi di governo di ieri sembra un invito agli italiani a che non si cruccino poi troppo su quanto accaduto, son cose tipiche dei....politici.
Per altro è qualcosa che noi italiani facciamo con una certa naturalezza. Autocommiserandoci ma anche autocompiacendoci delle nostre sventure abbiamo creato il "tipo italico", colui che anche difronte ad un disastro sa prenderla con leggerezza, con una battuta.
E' inutile riassumere quanto accaduto ieri, 2 Ottobre 2013. Anche perché non è successo davvero nulla. Dopo un semestre il Governo in carica s'è presentato in Parlamento per una verifica della maggioranza ed ha incassato la fiducia. Prassi.
All'apertura dei lavori d'aula in senato ci trovavamo nella situazione che "o cadesse il governo o si spacca il PDL", ed all'uscita il governo era dove l'avevamo lasciato e il PDL tra un borbottio e l'altro, pure.
L'unica notizia della giornata è che è stato fatto il primo credibile passo verso la costituzione di una formazione politica di centro. Un primo passo perché Enrico Letta è un leader autorevole e la rappresentanza parlamentare che lo sostiene ha un peso specifico significativo, e credibile perchè la congiuntura è favorevole e anche l'elettorato sembra spingere in quella direzione.
Eppure si direbbe che si è tornati al punto dove ci trovavamo prima, nel 2008/2009, subito prima che nascessero il PD (2008) e il PDL (2009).
Prima di quel tempo eravamo nell'era del bipolarismo. Due blocchi, centrodestra e centrosinistra ciascuno con delle ali radicali con una rappresentanza parlamentare simbolica o poco più. Il centrodestra era composto da Forza Italia e Alleanza Nazionale, il centrosinistra invece dalla Margherita e dai DS.
Poi siamo entrati nell'era del bipartitismo all'americana o inglese. Pdl da una parte e PD dall'altra come GOP e Democratici in USA o Labour e Tories in UK.
In una nazione governata per quasi mezzo secolo da una straordinariamente eterogenea formazione politica come la DC, composta di correnti che andavano da destra a sinistra, ma assolutamente ne di destra ne di sinistra, ipotizzare il passaggio al bipolarismo sembrava una chimera parchè difficilmente si può realizzare una trasformazione così radicale in così poco tempo. Ancora più audace sembrò poi l'obiettivo del bipartitismo.
Infatti oggi per rappresentare il nuovo ma anche immutato assetto partitico potremmo sintetizzare così: l'AN di ieri è impersonata dai Falchi PDL di oggi, la Forza Italia di ieri dalle Colombe PDL di oggi, la Margherita, dalle Colombe PD ed i DS di ieri da i Falchi PD di oggi.
Qualche nome di partito è cambiato, qualche simbolo pure, i protagonisti no.

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