Passa ai contenuti principali

Traditional media Vs Social media: "Tradisocial" media? (pt.2)

di Gianbattista Tagliani 




Dopo aver ascoltato da Laura Riccetti del Tg5 come vengano percepiti ed usati Twitter e Facebook, nell’ambito redazionale e professionale, oltre che naturalmente a titolo personale, cambiando media rivolgiamo le stesse domande a Giorgio Zanchini, conduttore di Tutta la città ne parla di Radio3 Rai.


(Giorgio Zanchini): anche io devo fare una premessa necessaria perché si possa comprendere quanto racconto; gli ascoltatori di Radio3 hanno un’età media piuttosto alta, come per altro io stesso. Questo ha causato qualche problema quando abbiamo inizialmente approcciato Twitter e Facebook, ma nonostante questa difficoltà ci ha regalato risultati inattesi quanto gratificanti. Oggi quasi tutte le trasmissioni radiotelevisive principali hanno una propria pagina Facebook od un account Twitter. Basti pensare a “Sei Gradi”, sempre su Radi3 che fa abbondantemente riferimento al flusso web, tanto da arrivare addirittura ad anticipare, pubblicandolo online, il palinsesto previsto per il Venerdì, palinsesto che poi viene stabilito solo dopo averlo “concordato” con i navigatori.


Tornando invece al suo programma?


(Giorgio Zanchini): tutta la città ne parla è molto caratterizzata dai contributi degli ascoltatori. Prima di andare in onda costruiamo la trasmissione sul tema di una telefonata di Prima Pagina. Quando arrivo in redazione trovo già un consistente numero di post o mail che mi “instradano” sull’argomento. Fonti come FB e Twitter diventano dunque essenziali riferimenti per la conduzione e la moderazione. Proprio per questo abbiamo anche stabilito di dedicare la coda della trasmissione alla lettura dei messaggi del nostro pubblico. Poi quando capitano imprevisti come l’assenza di un ospite , comunicata all’ultimo minuto, i contributi del nostro pubblico finiscono per “regalarci” quasi mezza trasmissione.


Che genere di contenuti social privilegiate in redazione?


(Giorgio Zanchini): il nostro direttore, Marino Sinibaldi, ci suggerisce di frequente di non stabilire una sorta di gerarchia tra ospiti, ascoltatori od opinion leader. Proprio per questo tendiamo a dare ampio risalto alle opinioni della cosiddetta gente comune.


E fuori dalla redazione sei presente ed attivo nei social network?


(Giorgio Zanchini): Prima di dormire do sempre un’occhiata agli ultimi tweet , perché francamente su Twitter trovi davvero tutto. In questo caso leggo prevalentemente quanto pubblicano personaggi e opinion leader, anche se devo dire che i loro tweet si riferiscono di frequente ai programmi televisivi in onda durante la serata. In compenso però sono poco attivo. Non “comunico” molto, un po’ per abitudini di vita e carattere ma anche perché non mi sento di avere molto da dire, e non per falsa modestia. Sul web si posta o twitta quando si vuole prendere una posizione od esprimere un giudizio su un dato tema. Il mio ruolo ed il mio esser “personaggio pubblico” mi impongono una condotta rispettosa dei miei ascoltatori oltre che del mio “editore”. Un giornalista RAI, essendo servizio pubblico, che esprima giudizi o prenda posizione, quale che sia il tema, rischia di tradire la promessa di rispettare i principi deontologici della nostra professione ed io, personalmente, sono molto prudente ed attento .

Commenti

Post popolari in questo blog

L'Unità è il nostro giornale

29 Luglio 2014 di Gianbattista Tagliani @gian2910 Sull'homepage del Corriere della Sera online, di oggi 29 Luglio 2014 Manuele Bonaccorsi aggiorna i lettori sulla vicenda della messa in liquidazione de L'Unità testata storica del PCI prima e DS poi, fondata da Antonio Gramsci.  Bonaccorsi riporta la notizia che nei giorni scorsi il tribunale civile di Roma ha emesso tre ingiunzioni di pagamento per una somma complessiva di circa € 110 milioni (al netto degli interessi di mora) a favore di alcune banche (BNL, Intesa San Paolo e Banca Popolare).  Il "debitore"destinatario delle ingiunzioni? Palazzo Chigi. Non ci sarebbe alcuna notizia se non fosse che il debito da sanare non è stato prodotto dal Governo ma dalla testata fondata da Gramsci. Palazzo Chigi è incappato in quest'inattesa grana in ragione di un provvedimento promulgato del governo presieduto da Romano Prodi nel 1998. Fino a quella data lo stato era garante dei debiti della testata ma dopo quell...

French press limitless....unlike Fox news

22 Gennaio 2015 di Gianbattista Tagliani @gian2910 One of today's top news is that Paris' Mayor Anne Hidalgo is about to sue Fox News. Why?  The American network, covering Paris terrorist attacks, while citing urban areas inhabited mainly by immigrants in a precarious economic condition, used terms as the "no-go" zone. "When we're insulted, and when we've had an image, then I think we'll have to sue, I think we'll have to go to court, in order to have these words removed. The image of Paris has been prejudiced, and the honor of Paris has been prejudiced." is what the mayor said to CNN's Christiane Amanpour.   If what Mayor Hidalgo announced will actually be pursued wouldn't it be a paradox? Right after peace was restored, as a result of such an intense emotional shock, most of Europeans felt the urge to shout their belief in an untouchable freedom of speech. Whatever Charlie Hebdo might have published is nothing but freedo...

Ad personam

21 Luglio 2014 di Gianbattista Tagliani @gian2910 E' ancora incandescente il clima prodotto dalla sentenza sul caso Ruby. Silvio Berlusconi è stato giudicato non colpevole perché il fatto non costituisce reato (per uno dei due capi d'accusa) e per non aver commesso il fatto (per il secondo) in riferimento alle contestazioni di prostituzione minorile e concussione aggravata.  Gli esponenti del centrodestra celebrano un successo. Quelli del centrosinistra producono inequivocabili smorfie che tradiscono il disagio per l'impossibilità di rafforzare le proprio tesi, "forti" di sentenze che si rispettano, punto. Come italicamente consueto tutti si dichiarano soddisfatti, tutti affermano un primato sugli "altri" e soprattutto nessuno ha di che dolersi. Eppure, proprio in questo caso, una riflessione più approfondita sarebbe quanto meno opportuna. La quasi totalità degli italiani (sono consapevole di rischiare smentite dando un dato così assoluto) s...